POR FSE-2014-20

Strategia occupazione femminile

Il tema della partecipazione delle donne al mercato del lavoro è un tema estremamente complesso che deve essere affrontato in modo strutturale e globale, tenendo in considerazione variabili differenziate di natura economica, educativa, geografica, sociale e culturale. Da qui la strategia regionale per le donne in Lombardia.

immagine del bando

L’Italia è uno dei Paesi europei col più basso tasso di occupazione femminile. Anche se la Lombardia presenta un tasso più alto rispetto alle altre regioni italiane, si osservano ancora condizioni differenti tra uomini e donne in termini di mantenimento e qualità dell’occupazione con conseguenze negative non solo dal punto di vista dell’indipendenza economica delle donne, ma anche sul PIL e sull’economia italiana in generale. 
Tra gli indicatori abbiamo:

la divisione stereotipata dei compiti di cura in ambito familiare che ha ripercussioni anche nelle scelte lavorative (dalla scelta di lavorare, alla modalità e alla tipologia di lavoro) e nei percorsi di carriera; 
la cultura stereotipata delle predisposizioni e abilità delle donne che ha ripercussioni nelle scelte professionali e nei percorsi di carriera, anche in ragione delle scelte educative e formative delle donne, che si indirizzano più spesso verso ambiti umanistici e meno sulle competenze cosiddette STEM, con conseguente minor occupabilità e maggior possibilità di esse regalata a ruoli di servizio e non dirigenziale;
l’aumento della denatalità che, è dimostrato ampiamente, nei Paesi avanzati più attenti alla parità di genere, è maggiore nei Paesi in cui è minore l’occupazione femminile, mentre in Italia il tasso di occupazione femminile diminuisce all’aumentare del numero dei figli, soprattutto se le madri hanno titoli di studio più bassi;
 il divario salariare che può essere spiegato sia come differenza tra la retribuzione di uomini e donne a parità di ruolo e di mansione, ma anche il risultato di una maggiore rappresentazione delle donne in settori relativamente a basso reddito e a lavori a tempo parziale o precari, o perché, pur avendo le stesse caratteristiche produttive degli uomini che lavorano, restano inattive (di propria scelta o per decisione altrui), e sono quindi a salario zero.
Il tema della partecipazione delle donne al mercato del lavoro è, dunque, un tema estremamente complesso che deve essere affrontato in modo strutturale e globale, tenendo in considerazione variabili differenziate di natura economica, educativa, geografica, sociale e culturale.
La strategia ha 2 obiettivi principali dai quali discenderanno molteplici interventi:

aumentare la consapevolezza della rilevanza e del valore della diversity di genere sul mercato del lavoro nelle imprese e nella comunità per garantire la crescita e la piena occupazione della popolazione femminile;
aumentare l’occupazione femminile, agendo fin dalla scuola primaria, offrendo servizi di qualità per orientare e formare le donne, giovani e non, verso settori e professionalità che possono garantire una maggiore stabilità contrattuale e la crescita professionale.
Per questa ragione, Regione Lombardia promuove una Strategia per la promozione dell’occupazione femminile deve attuarsi sia sul piano legislativo, attraverso un progetto di legge finalizzato, sia su quello attuativo, attraverso interventi mirati che richiedono un approccio integrato, mettendo a sistema il contributo di tutti gli Assessori e di tutte le Direzioni regionali, ciascuno per la propria area di competenza, ma anche il contributo di Associazioni e Istituzioni del territorio.
 

Di seguito i link per accedere alle iniziative svolte

Data ultima modifica: 18/03/2024